venerdì 30 gennaio 2009

GIOCANDO SI IMPARA: L' IMPORTANZA DEL GIOCO E DELLE REGOLE NELLA CRESCITA (parte seconda)


Buongiorno a tutti..oggi finiamo il discorso dell' altra volta!
Buona lettura!

Il gioco è significativo per lo sviluppo intellettivo del bambino, perchè il bimbo, quando gioca, sorprende se stesso e nella sorpresa acquisisce nuove modalità per entrare in relazione con il mondo esterno. Nel gioco, il bambino sviluppa le proprie potenzialità intellettive, affettive e relazionali.

A secondo dell'età, il bambino nel giocare impara ad essere creativo, sperimenta le sue capacità cognitive, scopre se stesso, entra in relazione con i suoi coetanei e sviluppa quindi l'intera personalità.

Il gioco favorisce:

  • Lo sviluppo affettivo

  • Lo sviluppo cognitivo

  • Lo sviluppo sociale

Al di là delle diverse correnti di pensiero, risulta evidente come il gioco è altamente significativo per la crescita del bambino, perchè svolge una funzione strutturante dell'intera personalità.

Il gioco ha un alto valore evolutivo, perchè stimola cognitivamente il bambino e permette l'accesso al suo mondo interiore.

Ciò che è importante sottolineare è che il compito di analizzare, o quanto meno di cercare di valutare il comportamento dei bambini, attraverso il gioco, non deve coinvolgere solo gli studiosi ma deve richiamare in prima persona sia i genitori che gli educatori. Essi, innanzi tutto, devono trovare il tempo da dedicare al gioco dei loro figli, per dare loro l'opportunità di misurare e sviluppare le proprie risorse e le proprie potenzialità. Del resto i bambini reagiscono con entusiasmo alla disponibilità dei genitori a giocare con loro: lo scoprire che possano mostrare interesse e che possano coinvolgersi in un'attività da loro considerata seria, è motivo di grande felicità ed è un modo che consente loro di rafforzare il senso di sicurezza e protezione. La capacità dei genitori di giocare con i propri figli è sicuramente un buon indice di armonia familiare, così come la capacità di giocare da parte degli educatori con i bambini, garantisce a questi ultimi una sensazione di benessere psichico oltre a costruire la condizione di base per consentire loro di sviluppare una buona capacità ludica.

In ogni caso è necessario garantire e restituire ai bambini il tempo e lo spazio per dare libero sfogo a tutte le loro pulsioni interne e assicurare loro una certa complicità senza svestirsi del ruolo di guide.

Oggi tutti i documenti internazionali affermano il diritto al gico del bambino che viene proclamato come bisogno prevalente e vitale dell'nfanzia, motivato da esigenze e implicazioni di ordine fisiologico, psichico, spirituale e sociale basato sul riconoscimento della pienezza umana in ogni fase della vita.

C'è solo da sperare che tanto interesse verso le esigenze del mondo dell'infanzia trovi come corrispettivo anche un adeguato e pratico impegno sociale e politico in termini di creazione di spazi e di infrastrutture sempre più consoni alle richieste ludiche dei bambini.

A presto!

Martina

domenica 25 gennaio 2009

GIOCANDO SI IMPARA: L' IMPORTANZA DEL GIOCO E DELLE REGOLE NELLA CRESCITA (parte prima)

Ciao a tutti!..come vi ho promesso l'altra volta, oggi vi racconto del secondo incontro di formazione a cui ho partecipato che trattava l'importanza del gioco nel bambino.

L'IMPORTANZA DEL GIOCO
Nell'accezione comune, il termine "gioco" si discosta completamente da una qualsiasi connotazione si "serietà". Se però ci soffermiamo sulla citazione di Montaigne, notiamo come sia sinonimo di azione seria quando ci riferiamo ad un bambino "i giochi dei bambini non sono dei giochi, bisogna invece valutarli come le loro azioni più serie".
Ogni bambino gioca naturalmente, perchè prova una sensazione di benessere; nulla quindi è tolto all'aspetto ludico in se stesso, ma, anzi, è proprio il piacere intrinseco nel gioco che comporta e favorisce nuove componenti.
Per i bambini, che giocano per divertirsi, non c'è nessuna differenza tra il gioco e ciò che un adulto potrebbe considerare come un lavoro. Solo più tardi, una volta che giungono ad associare un'attività alla ricompensa, essi iniziano a considerare un comportamento mentre lo pongono in atto in vista di benefici a lungo termine piuttosto che per la gratificazione immediata. Ciò è dovuto allo sviluppo di abilità cognitive che consentono al bambino di vedere il legame tra causa ed effetto.
Attraverso il gioco, infatti, il bambino incomincia a comprendere come funzionano le cose: che cosa si può o non si può fare con determinati oggetti, si rende conto dell'esistenza di leggi del caso e della probabilità e di regole di comportamento che vanno rispettate. L'esperienza del gioco insegna al bambino ad essere perseverante e ad avere fiducia nelle proprie capacità; è un processo attraverso il quale diventa consapevole del proprio mondo interiore e di quello esteriore, incominciando ad accettare le legittime esigenze di queste sue due realtà.
Le attività ludiche a cui i bambini si dedicano si modificano via via, di pari passo con il loro sviluppo intellettivo e psicologico, ma rimangono un aspetto fondamentale della vita di ogni individuo, in tutte le fasce d'età.
To be continued..........

sabato 24 gennaio 2009

IL BAMBINO: I PRIMI SPOSTAMENTI, LE PRIME SCOPERTE, LE PRIME PAROLE (parte seconda)



Buongiorno a tutti..riprendiamo il discorso dell' altra volta...

IL LINGUAGGIO


Il linguaggio è uno strumento straordinario per vivere nella società, per avere dei rapporti.

due sistemi per comunicare:


  • VERBALE

  • NON VERBALE

Il bambino passa da quella Non Verbale a quella Verbale
Verso i 6-7 mesi il bambino:

a) comincia a riconoscere le caratteristiche acustiche dell'ambiente in cui vive;
b) inizia a uniformare le proprie produzioni a quelle dei genitori, compaiono così i primi vocalizzi.

GIOCO VOCALICO


Il bambino:


  • è attento ai suoni che produce

  • gli piace auto-ascoltarsi

  • si diverte ad imitare i suoni
Produzione ripetuta di sillabe: LALLAZIONE (intorno a 9-10 mesi), ed è fondamentale per l'interazione comunicativa genitore-bambino.
Il bambino è motivato a comunicare per soddisfare i bisogni primari: essere cullato, nutrito, pulito, coccolato.

Intorno ai 12 mesi...compaiono le prime paroline. Ogni volta che con lo stesso suono indica sempre la stessa persona/cosa, quel suono è una vera e propria parola.

Intorno ai 12-15 mesi: parole dotate di significato per:

  • dire il nome delle cose

  • richiedere le cose (es. PAPPA: mamma ho fame)

Intorno ai 24 mesi il bimbo combina due parole:
  • nome+nome papà brum/papà via

  • nome+verbo mamma dai

  • nome+modificatore mamma bella

Il bambino apprende anche al di fuori dell'ambiente familiare.
Dai 3 anni, il bimbo produce:

  • suoni umani

  • sequenze sempre diverse di suoni
Fino a raggiungere la produzione corretta.
3-6 anni: CORPO PERCEPITO: immagine mentale del proprio schema corporeo.

TABELLE EVOLUTIVE? NO GRAZIE

Ogni bambino ha il proprio ritmo, il proprio tempo di sviluppo. Nemmeno due fratelli sono speculari.

Come sostenere lo sviluppo del linguaggio del bambino?


Per Bruver il bambino "apprende ad usare" il linguaggio per mezzo di due forze:

  • una "spinge" dall' interno

  • l'altra "tira" dall'esterno ed è il sistema di sostegno all'acquisizione del linguaggio.

BAGNO SONORO

  • parlare con calma, con calore: il bimbo lo percepisce come un piacere, percepisce prima le emozioni, poi i contenuti

  • parlare normalmente, con parole semplici, ma non semplificate: chiamare la carne: carne o bistecca fin dal'inizio, NON ciccia (etc..)

  • fare frasi brevi, costruite correttamente

  • cantare filastrocche

  • giocare con il linguaggio verbale: inventare poesie o filastrocche

  • spiegargli i rumori che sente in casa o per strada

  • dare un nome alle persone e alle cose che lo circondano

  • spiegargli le parole che non capisce

  • raccontargli ciò che (noi, genitori o educatori) stiamo facendo

  • aiutarlo a precisare il suo pensiero, i suoi sentimenti

  • non creare confusione (tv o radio, anzi SPEGNERLE quando si è con il bambino)

  • stimolarlo a dire, a raccontare

  • fargli scoprire molto presto i libri (come contenuto e come sensazione tattile)

  • lasciare sempre a portata di mano fogli e colori per scarabocchiare e per sviluppare emozioni!
E per oggi.....è tutto! A presto!

Martina






martedì 20 gennaio 2009

IL BAMBINO: I PRIMI SPOSTAMENTI, LE PRIME SCOPERTE, LE PRIME PAROLE


Buonasera a tutti!
Circa due mesi fa ho partecipato ad alcuni incontri formativi che si sono tenuti fortunatamente vicino al mio paese...li ho seguiti con interesse..e due in particolare hanno captato la mia attenzione...uno..che trattava i primi passi, le prime scoperte e le prime paroline...e l'altro (di cui ne parleremo la prossima volta) che riguardava l'importanza del gioco nel bambino.
Oggi voglio spiegarvi tutto quello che i relatori hanno "raccontato" a noi partecipanti...
Ps. Lo divido in due post...

IL BAMBINO:I PRIMI SPOSTAMENTI, LE PRIME SCOPERTE, LE PRIME PAROLE

Il bambino nasce con delle risposte automatiche chiamate Riflessi Arcaici quali:

- Riflesso di Moro
- Riflesso di Grasping (aggrappamento)
- Riflesso di Stepping (marcia automatica)
- Riflesso di Rooting (rotazione)
- Riflesso di Suzione

Mentre i sensi della PROPRIOCEZIONE e dell'OLFATTO sono molto sensibili.


Molto importante, è il fatto che solamente le cure e le attenzioni offerte dall'ambiente esterno permettono al bambino di crescere in modo armonico e sereno, l'interazione con l'ambiente, infatti, è fondamentale per la formazione della personalità...
...e queste caratteristiche devono essere sempre presenti e correlate tra loro:
  • La componente affettiva

  • Lo sviluppo motorio

  • Le relazioni sociali

  • La maturazione psicologica

Il bambino nelle varie fasi


  • 0-3 mesi : CORPO SUBITO, il principale agente è il genitore;

  • 3 mesi-3 anni: CORPO VISSUTO, prima viene l'azione, e sulla base dell'azione si costruisce il pensiero.

I "no" che fanno crescere


  • Non trattare il bimbo come un piccolo adulto!

  • Non far usare il girello al bambino, altrimenti non avverte la famosa forza peso!

  • Si all'aiuto, No al troppo sostegno! Lasciamoli cadere questi bambini!

Attraverso l'esercizio delle abilità acquisite, il bambino scopre di ESSERE IN GRADO di produrre un EFFETTO sull'ambiente esterno.


Per imparare, deve poter provare e sbagliare


E' solo attraverso gli errori che il bambino impara a crescere; vive il piacere di raggiungere i suoi successi. Finchè arriva a produrre i primi giochi di imitazione differita.


Cosa sostiene il bambino nel suo processo di crescita?


Innanzitutto IL SENSO DI SICUREZZA, che offre al bambino la sensazione di POTERSI FIDARE dell'esterno e crea le basi per la fiducia in se stesso. Il bambino si fida dell'ambiente solo se la sua mamma si fida.

Un gioco fondamentale è il GIOCO DEL CUCU'.. apparire e scomparire, farà credere al bambino che lui ha il potere di far apparire e scomparire le cose.


MOLTO IMPORTANTE


  • Accogliere gli interessi del bambino

  • Sostenere l'azione del bambino

  • Accompagnare l'impegno

  • Rinforzare e gratificare gli sforzi

  • Evitare di sostituirsi al bambino

  • Accettare che il bambino faccia da sé

  • Imparare a rispettare i suoi momenti di riposo e di stanchezza

"Aiutami a fare da solo" (Montessori)


L'interazione sociale del bambino


  • Si sviluppa fin dalla nascita

  • Si manifesta attraverso il sorriso, il pianto, i primi vocalizzi (sorriso sociale-contagio emotivo)

  • La prima espressione è il comportamento di attaccamento

IL DONO E LO SCAMBIO

La piacevolezza di "fare con gli altri"; imitazione e sperimentazione sono due fondamentali sistemi di apprendimento. La ripetizione dell'esperienza permette l'apprendimento. L'interazione del bambino con i coetanei e con gli adulti è favorita dallo sviluppo del linguaggio.

to be continued.......


venerdì 9 gennaio 2009

APRIRE UN ASILO NIDO


Il ritmo frenetico della vita moderna, l'aumento del numero delle donne che lavorano e una maggiore importanza attribuita alla socializzazione del bambino rendono sempre più necessaria la presenza di asili, strutture e servizi per l'infanzia.
Ma ci sono dei punti importanti che non si possono tralasciare..come leggevo nel sito
http://www.asilinido.biz/.

1- CONOSCERE LA LEGGE; l'apertura di un nido, disciplinata dalla Legge nazionale 1044/71, è soggetta a decreti regionali spesso diversissimi tra loro: cambiano gli enti competenti per il rilascio dell'autorizzazione, i requisiti imposti alla struttura dal punto di vista igienico.

2- CERCARE UN IMMOBILE; deve avere tutte le caratteristiche richieste: ubicazione, spazio esterno, cucina, rapporto mq/
bambini.

3- OCCHIO ALL'IGIENE; verificare i requisiti igienico-sanitari imposti alla struttura (a seconda della formula scelta) e richiedere, se previsto, sopralluogo della Asl per autorizzazione sanitaria.

4- I VIGILI DEL FUOCO; richiedere sopralluogo e autorizzazione dei Vigili del Fuoco (se prevista).

5- IL PERSONALE; chi lavora a stretto contatto con i bimbi deve avere un titolo di studio adeguato. E il numero degli addetti deve rispettare il rapporto stabilito educatori/
bambini.

6- PUBBLICITÀ; definire la promozione per farsi conoscere già in fase di apertura.

7- PRATICHE BUROCRATICHE; aprire partita Iva,
conto fiscale, iscrizione Registro Imprese, Inps, Inaii, tassa rifiuti... come per qualsiasi attività.

Una volta conclusi questi punti c'è da sperare di cominciare l'attività senza problemi e con successo...e il numero dei bambini crescerà sempre più!


giovedì 8 gennaio 2009

L'ASILO PERFETTO

Proprio l'altro giorno ho realizzato qual'è l'aspetto più difficile dell'aprire un asilo nido o un centro infanzia...i genitori! Ebbene si! Lo capisco benissimo che ogni genitore voglia il meglio per suo figlio....ma lamentarsi proprio di tutto...anche delle cose positive...mi sembra un po' eccessivo.. In ogni caso, sono già pronta psicologicamente ad ogni tipo di critica...anche se, ovviamente, farò il possibile per aprire un Asilo...perfetto!
Martina