giovedì 12 febbraio 2009

UN PO' DI FOTO......:)






















RINGRAZIAMENTI

Miei cari amici ho concluso il mio lavoro...e per un po' non scriverò più..ma vi prometto che tratterrò altre tematiche molto interessanti..e se mai riuscirò a mettere in piedi questo asilo tanto sognato..farò uno sconto del 10% a tutti voi cari lettori!
Ringrazio tutti coloro che hanno letto e seguito questo blog..che hanno commentato..e che mi hanno fatto i complimenti (anche se a voce)..GRAZIE..e grazie a tutti coloro che mi hanno dato gli spunti per scrivere questi argomenti!
Un grande abbraccio..e a presto!!
Martina

mercoledì 11 febbraio 2009

LA PRATICA PSICOMOTORIA E IL GIOCO EURISTICO (parte seconda)


Adesso parliamo del Gioco Euristico.

Il Gioco Euristico o gioco di scoperta, è un'attività di esplorazione e di ricerca, in cui i bambini possono sperimentare o scoprire il "senso" e il significato degli oggetti e dei materiali (naturali e non) messi a loro disposizione dagli adulti, in modo autonomo e libero da traguardi di riferimento. E' una situazione di gioco che permette la conquista di competenze sociali attraverso il confronto e l'elaborazione dei conflitti, la cooperazione per l'uso e la gestione dei materiali. Facilita la maturazione dell'identità e dell'autonomia aumentando i tempi di concentrazione e la capacità di "stare" dentro un'occasione di gioco. L'educatore osserva i percorsi esplorativi messi in atto dai bambini e svolge un ruolo di sostegno della motivazione al gioco stesso, creando gli stimoli alla continua composizione/scomposizione/ri-composizione delle conoscenze che, attraverso le varie attività materiali, vengono veicolate.

LA PRATICA PSICOMOTORIA E IL GIOCO EURISTICO


Buongiorno a tutti..oggi voglio parlarvi bene della pratica psicomotoria e del gioco euristico..perchè nella formazione del bambino credo siano molto importanti.

La Pratica Psicomotoria, ideata da Bernard Aucouturier, si basa su un'idea di persona considerata globalmente nella sua corporeità, intelligenza e affettività tra loro profondamente intelligenti. Si tratta di un'attività rivolta ai bambini che mira a favorire lo sviluppo, la maturazione e l'espressione delle potenzialità del bambino a livello motorio, affettivo, relazionale e cognitivo, concepite non come ambiti separati, ma viste nell'ottica della globalità della persona. Aiuta i bambini a crescere armoniosamente accompagnando e favorendo il loro processo di crescita e di strutturazione dell'identità. La Pratica Psicomotoria utilizza utilizza il gioco spontaneo, il movimento, l'azione e la rappresentazione perchè è tramite l'azione e il piacere che questa genera che il bambino scopre e conquista il mondo.

Il bambino non gioca per imparare, ma impara perchè gioca, e questo avviene in un luogo preciso: la stanza di Pratica Psicomotoria: uno spazio ricco, vario, colorato, che prevede la presenza attenta di un educatore che accoglie le produzioni dei bambini, condivide le loro emozioni e il loro piacere, e li accompagna nel percorso di crescita.

Attraverso il movimento, l'azione, il gioco spontaneo e la sensomotricità, il bambino esplora, scopre e conquista il mondo degli oggetti e delle persone che sono intorno a lui. Nel movimento esprime le sue emozioni, la sua vita affettiva profonda e il suo mondo fantasmatico.
...

domenica 8 febbraio 2009

ATTIVITA' SVOLTE CON I BAMBINI

Adesso parliamo delle attività che svolgeremo con i bambini.
Pratica psicomotoria: i bambini vengono immersi in situazioni con lo spazio strutturato di volta in volta con materiali diversi. Il materiale di base è costituito da materassoni, blocchi di varie forme, dimensioni e colori, corde, palloni, palline e altro....
Gioco euristico: in una stanza libera e senza mobili, i bambini giocano con materiale "povero" e vengono lasciati liberi di sperimentare, organizzarsi e di proporre giochi agli altri senza essere indirizzati dalle educatrici.
Travestimenti: vengono messi a disposizione, per una scelta libera, vestiti, gonne, camicie, scarpe, borsette, trucchi e gioielli. Con questi i bambini si "trasformano" creando da soli giohi che prendono forma in maniera imprevedibile.
La casetta: in uno spazio sono riprodotti, a misura di bambino, i vari mobili e accessori di casa per avere la possibilità di "far finta di...."
La manipolazione: in laboratorio a tavolino o a terra vengono proposti vari tipi di materiale (farina gialla e bianca, pasta cruda, pasta di sale) da utilizzare assieme a contenitori, cucchiai, mestoli,......
Martina
Nota: Non tutto è frutto della mia mente, ho preso qualche spunto da una vera giornata del nido!

UNA GIORNATA AL NIDO





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Buongiorno a tutti!
Oggi vorrei parlare della giornata tipo del mio futuro nido.

UNA GIORNATA AL NIDO

-ORE 7.30/9.00: I bambini vengono accolti nel salone dove si dividono liberamente in 3 centri di interesse, con giochi di tipo diverso per rispondere alle esigenze di tutti.

-ORE 9.15: Per tutti c'è una piccola merenda a base di frutta fresca.

-ORE 10.00: I bambini ora seguono i proprio gruppo nei vari spazi per le attività specifiche: psicomotricità, gioco euristico, travestimento, casetta, pittura, manipolazione....

-ORE 11.00: Arriva la pappa, sempre diversa per non annoiare: pastasciutta, minestrina, carne, pesce, uova, formaggio e soprattutto verdure a volontà.

-ORE 12.30: Tutti pronti, dopo essere stati lavati e cambiati e aver indossato il pigiamino, i bimbi vanno a nanna nelle loro camerette.

-ORE 12.30/13.30: Coloro che frequentano l'asilo nido part-time attendono in uno spazio tranquillo l'arrivo dei loro genitori.

-ORE 15.00: Divisi nelle loro sezioni i bambini fanno merenda: frutta fresca o frullata, yogurt, budino, dolce,...

-ORE 15.30/16.00: Arrivano i genitori e un po' alla volta i bambini vanno a casa, mentre, per chi usufruisce del servizio di prolungamento, l'uscita è entron le ore 19.00.

to be continued.....

venerdì 6 febbraio 2009

IL MIO FUTURO ASILO NIDO :)



Miei cari amici..Buongiorno!

Come vi dicevo in uno dei primi post, il mio grande sogno è quello di aprire un asilo nido "tutto mio" ed esserne la responsabile e la direttrice. Anche se so che dovranno passare ancora diversi anni..io intanto comincio ad organizzare il mio lavoro...anzi il mio asilo!

Allora..questo asilo sarà "piccolino", vale a dire che sarà strutturato per un numero massimo di 20 bambini, i quali saranno suddivisi in tre sezioni.

I bimbi più piccoli, di età compresa tra i 3 e i 15 mesi, saranno della sezione dei "pulcini";

I bimbi medi, di età compresa tra i 15 e i 24 mesi, saranno della sezione dei "leoncini";

I bambini grandi, di età compresa tra i 24 e i 36 mesi, apparterranno alla sezione degli "orsetti".


Mi sono informata, e la legge regionale del Veneto (L.r.n.32/90) prevede che il rapporto numerico adulto/bambino sia di: 1 educatore ogni 6 bambini sotto i 15 mesi, e 1 educatore ogni 8 bambini sopra i 15 mesi.


Il "mio" nido sarà una struttura pensata per offrire ai bimbi e alle bimbe dai 3 mesi ai 3 anni occasioni di crescita: motoria, sensoriale, emotiva, relazionale, sociale.

Al nido, gli intereventi sono pensati e progettati nel rispetto dei singoli bambini proprio perchè è obiettivo del nido la loro maturazione fisica e psicologica.


Per quanto riguarda le attività ve ne parlo sul prossimo post, per ora vi posso solo dire che ho intenzione di tenere aperto l'asilo dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.00......


to be continued.....

martedì 3 febbraio 2009

LE CONSEGUENZE PSICOLOGICHE DEL BAMBINO MALTRATTATO


Riciao a tutti...piccola parentesi, ho il computer che non va e sono dal nonno, e visto che non so quando tornerà a funzionare il mio caro vecchio pc...approfitto per fare due post!
Ok..ora torniamo a noi... adesso voglio parlarvi dell'abuso all'infanzia e delle conseguenze psicologiche del bambino maltrattato, visto che ne abbiamo appena parlato.
Per capire a quale tipo di problema e a quale dolore ci si trova di fronte, quando si incontra un bambino maltrattato o abusato, è utile la definizione che, nel 1991, il Child Protection Register inglese ha sintetizzato delle seguenti categorie:
La trascuratezza, con la quale si intende una grave e persistente negligenza nei confronti del bambino, o il fallimento nel proteggerlo dalla esposizione a qualsiasi genere di pericolo, incluso freddo o fame, o anche gli insuccessi nelle cure necessarie alla crescita.
Il maltrattamento fisico, che implica un danno o il fallimento nel prevenirlo, inclusi gli avvelenamenti intenzionali e il soffocamento.
L'abuso sessuale, che comporta lo sfruttamento sessuale di un bambino o adolescente, dipendente e/o immaturo sul piano dello sviluppo, e prostituzione infantile e pornografia.
L'abuso emozionale, comunemente denominato anche maltrattamento psicologico, che si riferisce a persistenti maltrattamenti emotivi e atteggiamenti di rifiuto e di denigrazione che determinano conseguenze negative sullo sviluppo affettivo e comportamentale.
Compiuto un tentativo di classificazione, è necessario sottolineare che in capo allo stesso bambino si riscontra, spesso, la compresenza di diversi tipi di maltrattamento. Tra le forme di violenza, soprattutto per il fatto che non si presenta mai da solo, ma sempre associato alle altre, l'abuso sessuale, è la forma più grave e più dannosa per la salute psichica a breve e a lungo termine del bambino. L'abuso sessuale di per sé implica violenza psicologica, anche quando quest'ultima non si esprime nelle forme della denigrazione verbale o della svalutazione esplicita e si associa anche a quella mancanza di protezione e di tutela da parte del genitore non direttamente abusante e violento, definita trascuratezza psicologica. Le aree di disturbo sono molte. Sono molto frequenti sintomi post traumatici da stress, segnalati da paura, ansia, problemi di attenzione e concentrazione. Appare anche ridotta la socialità, con tendenza all'isolamento e scarse relazione tra pari, e sono consistenti i comportamenti instabili, i tentativi di fuga, la mancanza di fiducia negli adulti e una percezione di sé come diversi. La sfiducia, il senso di impotenza, l'emergere di sentimenti di vergogna e di colpa, e un insieme di sintomi depressivi e autolesionisti determinano uno squilibrio delle funzioni cognitive del bambino che appaiono disomogenee e oscillanti.
Purtroppo, è proprio nell'ambiente familiare in cui i bambini vivono che, molto spesso, si aggravano o si moltiplicano i maltrattamenti e gli abusi nel tempo.
Si va ormai radicando l'idea che la violenza non sia frutto di errori educativi, difficoltà momentanee dei genitori, ma di vere e proprie modalità relazionali deformate, patologiche e distruttive, che meritano aiuto e cure adeguate. I genitori, spesso, sono a loro volta portatori di disagi personali iscritti nella storia infantile, che impediscono loro di reagire alle frustrazioni e alle difficoltà mediando nel rapporto con altri adulti e con il partner e di cogliere i bisogni dei figli. Si creano così delle situazioni nelle quali tutti hanno bisogno di aiuto. Se la comprensione delle dinamiche familiari rappresenta un punto centrale, non va sottovalutato il fatto che il bambino stesso ha bisogno di essere ascoltato, compreso e anche curato per le ferite riportate, evidenti e non. D'altra parte sappiamo che il momento del racconto dell'abuso subito da parte del bambino coincide con il riemergere di intense emozioni e di vividi turbamenti, con la paura di danneggiare coloro che, pur avendo provocato tanto dolore, continuano ad essere le persone più significative della propria vita.
In una reale prospettiva di tutela occorre, non solo condurre i colloqui con il bambino in un adeguato contesto o con tecniche non induttive o suggestive ma anche e, soprattutto, preoccuparsi della cura della sua salute psichica, rispettare i tempi a lui necessari per elaborare tali drammatiche esperienze e per superare quei sintomi psicologici che provocano un intenso malessere e che potrebbero essi stessi produrre racconti frammentari, scarni o poveri dettagli.


Bibliografia:
Di Biasio P.,Psicologia del bambino maltrattato, Il Mulino, 1980
Miller P.H.,Teorie dello sviluppo psicologico, il Mulino, 2002
Smeriglio L.,Sovrapprotezione materna e sviluppo infantile, Parallelo 38,1973
Winnicott D.W.,Gioco e realtà, Armando,1974


A presto, Martina

IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI


Ciao miei cari amici..oggi vorrei parlarvi di alcuni fatti che purtroppo..in una società come la nostra..succedono troppo spesso..... Circa una settimana fa..ancora una volta bambini vittime della follia degli adulti. In Belgio, nella cittadina di Dendermonde, alle porte di Bruxelles, un pazzo armato di coltello ha fatto irruzione in un asilo nido uccidendo tre bambini e una delle assistenti. Dieci i piccoli rimasti feriti, alcuni in grvissime condizioni. L'uomo è entrato nell'asilo "Paese delle Favole", chiedendo di parlare con una persona della struttura. Così, in pochi secondi, ha raggiunto la stanza dove si trovavano i piccoli, quelli da zero a tre anni, cominciando a colpire a caso e all'impazzata. Le impiegate dell'asilo hanno cercato in tutti i modi di bloccare il forsennato, ma senza esito, restando anche loro ferite. Nell'asilo, al momento della carneficina c'erano in tutto 18 bambini e sei assistenti.

Io sono sconvolta..penso ai poveri bimbi che hanno assistito alla scena..poverini..quanto mi dispiace..chissà come saranno shockati...e soprattutto quali conseguenze psicologiche riporteranno.....

Ma non è tutto....sempre circa una settimana fa, una bambina di 8 anni è stata portata via a forza dalla madre da parte dei servizi sociali perchè sarebbe stata spinta (dalla madre stessa) ad odiare il papà.

Tutto ha inizio quando la bambina si rifiuta per l'ennesima volta di passare un week-end con il padre; sostiene di essere stata picchiata e sgridata. Ma il padre vuol far valere il suo diritto e va a prendere la bimba con forza..che una volta presa in braccio dal papà si sente male e stenta e respirare. E la colpa a chi viene data? Alla madre! Ebbene sì, la madre viene accusata di esercitare sulla figlia un'influenza negativa nei confronti del padre.

In ogni caso chi ci rimette (ed è quello che mi fa stare male) è la bambina che ora soffre ed è in un profondo stato di prostrazione nelle stanzette dei servizi sociali. A volte mi chiedo veramente che tipo di pedagogia hanno studiato questi "servizi sociali"..sanno benissimo che in questo modo hanno shockato la bambina e che resterà turbata per un bel periodo della sua vita..sono d'accordo che bisogna rispettare le leggi e i codici civili..ma se ogni tanto si mettesse anche la morale di mezzo...sicuramente si farebbero meno danni!!!

Comunque sono davvero stufa di queste violenze, sia fisiche che psicologiche, lasciamoli crescere tranquilli questi bimbi..che avranno già abbastanza problemi quando saranno grandi...quindi..ripeto...BASTA CON LE VIOLENZE SUI BAMBINI!!!