giovedì 12 febbraio 2009
RINGRAZIAMENTI
mercoledì 11 febbraio 2009
LA PRATICA PSICOMOTORIA E IL GIOCO EURISTICO (parte seconda)
LA PRATICA PSICOMOTORIA E IL GIOCO EURISTICO
domenica 8 febbraio 2009
ATTIVITA' SVOLTE CON I BAMBINI
UNA GIORNATA AL NIDO
venerdì 6 febbraio 2009
IL MIO FUTURO ASILO NIDO :)
martedì 3 febbraio 2009
LE CONSEGUENZE PSICOLOGICHE DEL BAMBINO MALTRATTATO
IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI
venerdì 30 gennaio 2009
GIOCANDO SI IMPARA: L' IMPORTANZA DEL GIOCO E DELLE REGOLE NELLA CRESCITA (parte seconda)
- Lo sviluppo affettivo
- Lo sviluppo cognitivo
- Lo sviluppo sociale
Al di là delle diverse correnti di pensiero, risulta evidente come il gioco è altamente significativo per la crescita del bambino, perchè svolge una funzione strutturante dell'intera personalità.
Il gioco ha un alto valore evolutivo, perchè stimola cognitivamente il bambino e permette l'accesso al suo mondo interiore.
Ciò che è importante sottolineare è che il compito di analizzare, o quanto meno di cercare di valutare il comportamento dei bambini, attraverso il gioco, non deve coinvolgere solo gli studiosi ma deve richiamare in prima persona sia i genitori che gli educatori. Essi, innanzi tutto, devono trovare il tempo da dedicare al gioco dei loro figli, per dare loro l'opportunità di misurare e sviluppare le proprie risorse e le proprie potenzialità. Del resto i bambini reagiscono con entusiasmo alla disponibilità dei genitori a giocare con loro: lo scoprire che possano mostrare interesse e che possano coinvolgersi in un'attività da loro considerata seria, è motivo di grande felicità ed è un modo che consente loro di rafforzare il senso di sicurezza e protezione. La capacità dei genitori di giocare con i propri figli è sicuramente un buon indice di armonia familiare, così come la capacità di giocare da parte degli educatori con i bambini, garantisce a questi ultimi una sensazione di benessere psichico oltre a costruire la condizione di base per consentire loro di sviluppare una buona capacità ludica.
In ogni caso è necessario garantire e restituire ai bambini il tempo e lo spazio per dare libero sfogo a tutte le loro pulsioni interne e assicurare loro una certa complicità senza svestirsi del ruolo di guide.
Oggi tutti i documenti internazionali affermano il diritto al gico del bambino che viene proclamato come bisogno prevalente e vitale dell'nfanzia, motivato da esigenze e implicazioni di ordine fisiologico, psichico, spirituale e sociale basato sul riconoscimento della pienezza umana in ogni fase della vita.
C'è solo da sperare che tanto interesse verso le esigenze del mondo dell'infanzia trovi come corrispettivo anche un adeguato e pratico impegno sociale e politico in termini di creazione di spazi e di infrastrutture sempre più consoni alle richieste ludiche dei bambini.
A presto!
Martina
domenica 25 gennaio 2009
GIOCANDO SI IMPARA: L' IMPORTANZA DEL GIOCO E DELLE REGOLE NELLA CRESCITA (parte prima)
sabato 24 gennaio 2009
IL BAMBINO: I PRIMI SPOSTAMENTI, LE PRIME SCOPERTE, LE PRIME PAROLE (parte seconda)
- VERBALE
- NON VERBALE
Il bambino passa da quella Non Verbale a quella Verbale
Verso i 6-7 mesi il bambino:
a) comincia a riconoscere le caratteristiche acustiche dell'ambiente in cui vive;
b) inizia a uniformare le proprie produzioni a quelle dei genitori, compaiono così i primi vocalizzi.
GIOCO VOCALICO
Il bambino:
- è attento ai suoni che produce
- gli piace auto-ascoltarsi
- si diverte ad imitare i suoni
Il bambino è motivato a comunicare per soddisfare i bisogni primari: essere cullato, nutrito, pulito, coccolato.
Intorno ai 12 mesi...compaiono le prime paroline. Ogni volta che con lo stesso suono indica sempre la stessa persona/cosa, quel suono è una vera e propria parola.
- dire il nome delle cose
- richiedere le cose (es. PAPPA: mamma ho fame)
- nome+nome papà brum/papà via
- nome+verbo mamma dai
- nome+modificatore mamma bella
- suoni umani
- sequenze sempre diverse di suoni
- una "spinge" dall' interno
- l'altra "tira" dall'esterno ed è il sistema di sostegno all'acquisizione del linguaggio.
- parlare con calma, con calore: il bimbo lo percepisce come un piacere, percepisce prima le emozioni, poi i contenuti
- parlare normalmente, con parole semplici, ma non semplificate: chiamare la carne: carne o bistecca fin dal'inizio, NON ciccia (etc..)
- fare frasi brevi, costruite correttamente
- cantare filastrocche
- giocare con il linguaggio verbale: inventare poesie o filastrocche
- spiegargli i rumori che sente in casa o per strada
- dare un nome alle persone e alle cose che lo circondano
- spiegargli le parole che non capisce
- raccontargli ciò che (noi, genitori o educatori) stiamo facendo
- aiutarlo a precisare il suo pensiero, i suoi sentimenti
- non creare confusione (tv o radio, anzi SPEGNERLE quando si è con il bambino)
- stimolarlo a dire, a raccontare
- fargli scoprire molto presto i libri (come contenuto e come sensazione tattile)
- lasciare sempre a portata di mano fogli e colori per scarabocchiare e per sviluppare emozioni!
martedì 20 gennaio 2009
IL BAMBINO: I PRIMI SPOSTAMENTI, LE PRIME SCOPERTE, LE PRIME PAROLE
Circa due mesi fa ho partecipato ad alcuni incontri formativi che si sono tenuti fortunatamente vicino al mio paese...li ho seguiti con interesse..e due in particolare hanno captato la mia attenzione...uno..che trattava i primi passi, le prime scoperte e le prime paroline...e l'altro (di cui ne parleremo la prossima volta) che riguardava l'importanza del gioco nel bambino.
Oggi voglio spiegarvi tutto quello che i relatori hanno "raccontato" a noi partecipanti...
Ps. Lo divido in due post...
- Riflesso di Moro
- Riflesso di Grasping (aggrappamento)
- Riflesso di Stepping (marcia automatica)
- Riflesso di Rooting (rotazione)
- Riflesso di Suzione
Mentre i sensi della PROPRIOCEZIONE e dell'OLFATTO sono molto sensibili.
Molto importante, è il fatto che solamente le cure e le attenzioni offerte dall'ambiente esterno permettono al bambino di crescere in modo armonico e sereno, l'interazione con l'ambiente, infatti, è fondamentale per la formazione della personalità...
...e queste caratteristiche devono essere sempre presenti e correlate tra loro:
- La componente affettiva
- Lo sviluppo motorio
- Le relazioni sociali
- La maturazione psicologica
Il bambino nelle varie fasi
- 0-3 mesi : CORPO SUBITO, il principale agente è il genitore;
- 3 mesi-3 anni: CORPO VISSUTO, prima viene l'azione, e sulla base dell'azione si costruisce il pensiero.
I "no" che fanno crescere
- Non trattare il bimbo come un piccolo adulto!
- Non far usare il girello al bambino, altrimenti non avverte la famosa forza peso!
- Si all'aiuto, No al troppo sostegno! Lasciamoli cadere questi bambini!
Attraverso l'esercizio delle abilità acquisite, il bambino scopre di ESSERE IN GRADO di produrre un EFFETTO sull'ambiente esterno.
Per imparare, deve poter provare e sbagliare
E' solo attraverso gli errori che il bambino impara a crescere; vive il piacere di raggiungere i suoi successi. Finchè arriva a produrre i primi giochi di imitazione differita.
Cosa sostiene il bambino nel suo processo di crescita?
Innanzitutto IL SENSO DI SICUREZZA, che offre al bambino la sensazione di POTERSI FIDARE dell'esterno e crea le basi per la fiducia in se stesso. Il bambino si fida dell'ambiente solo se la sua mamma si fida.
Un gioco fondamentale è il GIOCO DEL CUCU'.. apparire e scomparire, farà credere al bambino che lui ha il potere di far apparire e scomparire le cose.
MOLTO IMPORTANTE
- Accogliere gli interessi del bambino
- Sostenere l'azione del bambino
- Accompagnare l'impegno
- Rinforzare e gratificare gli sforzi
- Evitare di sostituirsi al bambino
- Accettare che il bambino faccia da sé
- Imparare a rispettare i suoi momenti di riposo e di stanchezza
"Aiutami a fare da solo" (Montessori)
L'interazione sociale del bambino
- Si sviluppa fin dalla nascita
- Si manifesta attraverso il sorriso, il pianto, i primi vocalizzi (sorriso sociale-contagio emotivo)
- La prima espressione è il comportamento di attaccamento
IL DONO E LO SCAMBIO
La piacevolezza di "fare con gli altri"; imitazione e sperimentazione sono due fondamentali sistemi di apprendimento. La ripetizione dell'esperienza permette l'apprendimento. L'interazione del bambino con i coetanei e con gli adulti è favorita dallo sviluppo del linguaggio.
to be continued.......
venerdì 9 gennaio 2009
APRIRE UN ASILO NIDO
Ma ci sono dei punti importanti che non si possono tralasciare..come leggevo nel sito http://www.asilinido.biz/.
1- CONOSCERE LA LEGGE; l'apertura di un nido, disciplinata dalla Legge nazionale 1044/71, è soggetta a decreti regionali spesso diversissimi tra loro: cambiano gli enti competenti per il rilascio dell'autorizzazione, i requisiti imposti alla struttura dal punto di vista igienico.
2- CERCARE UN IMMOBILE; deve avere tutte le caratteristiche richieste: ubicazione, spazio esterno, cucina, rapporto mq/bambini.
3- OCCHIO ALL'IGIENE; verificare i requisiti igienico-sanitari imposti alla struttura (a seconda della formula scelta) e richiedere, se previsto, sopralluogo della Asl per autorizzazione sanitaria.
4- I VIGILI DEL FUOCO; richiedere sopralluogo e autorizzazione dei Vigili del Fuoco (se prevista).
5- IL PERSONALE; chi lavora a stretto contatto con i bimbi deve avere un titolo di studio adeguato. E il numero degli addetti deve rispettare il rapporto stabilito educatori/bambini.
6- PUBBLICITÀ; definire la promozione per farsi conoscere già in fase di apertura.
7- PRATICHE BUROCRATICHE; aprire partita Iva, conto fiscale, iscrizione Registro Imprese, Inps, Inaii, tassa rifiuti... come per qualsiasi attività.
Una volta conclusi questi punti c'è da sperare di cominciare l'attività senza problemi e con successo...e il numero dei bambini crescerà sempre più!
giovedì 8 gennaio 2009
L'ASILO PERFETTO
Martina